Parola del giorno: Malinconia.

Victor Hugo scrisse che la malinconia è “la gioia di sentirsi tristi”. Come non essere d’accordo?

La vita è fatta di alti e bassi, e questo lo sa ognuno di noi: momenti belli, momenti felici che si alternano a quelli più difficili, quelli che capitano solo per metterci alla prova, quei periodi che non vedi l’ora che finiscano, perché ti stanno consumando le energie, ti senti affaticato, il cuore lo senti gemere e le lacrime sono così facili.

Siamo portati ad ignorare la felicità, mentre invece ne sentiamo la mancanza quando le cose non vanno come vorremmo. Il fatto è che tutto accade per un motivo, tutto ciò che succede nella nostra vita ha un senso: tutte le nostre esperienze e le persone che incontriamo, sono tutti dei piccoli suggerimenti che la vita ci da per guidarci alla nostra meta. Sta a noi coglierli, metterli insieme, e trovare il reale messaggio, la nostra destinazione, il nostro posto giusto nel mondo,  quello che è fatto apposta per noi, e solo per noi.

La felicità è così bella, la serenità è così pacifica. Ma la tristezza aiuta, e la malinconia ci guida. Ci vuole dire di fermarci un attimo, di riflettere su ciò che è accaduto, su ciò che ci ha fatto stare così giù di morale.

Confesso, a me la malinconia alle volte piace. Mi da un senso di cambiamento, mi sembra il segnale di un’imminente transizione da uno stadio all’altro della mia vita, dei miei pensieri, della mia crescita.

Piango, il mascara mi arriva sulle guance bagnate, i miei occhi sono lucidi e cominciano a gonfiarsi, si arrossiscono. La mia espressione diventa così triste che anche lo specchio in cui mi sto guardando, se potesse, mi porrebbe una mano e mi accarezzerebbe per darmi un po’ di conforto.

La tristezza mi ha rapita, la malinconia mi sta accompagnando. Rifletto, penso, e l’unica cosa che voglio è piangere fino a che non ce la faccio più, fino a che il mio corpo non ha più lacrime da darmi. E allora cosa faccio? Decido di abbandonarmi  a questo sentimento, di farmi abbracciare e cullare da questa dolce tristezza quale è la malinconia, chiudo gli occhi e mi riposo. Scelgo di godermi la sua compagnia, di tenerla con me per un po’ e imprimerla nella memoria. Una volta che l’ho abbracciata, decido di salutarla e liberarmene. Un respiro profondo, apro gli occhi, mi asciugo le lacrime e sorrido allo specchio.

Ora posso di nuovo rialzarmi, adesso so quello che devo fare. Mettermi in gioco e credere in me stessa. Mi sento più forte, sono consapevole delle mie potenzialità. Sorrido perché so che posso farcela. I momenti bui sono fatti solo per far sì che possiamo capire quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere, per comprendere a pieno ciò che fa per noi.

Perciò, seguite il mio consiglio: quando vi sentiti tristi, malinconici, non buttatevi giù di morale. Accogliete quest’emozione così potente, ascoltate un cd triste, piangete fino a che non avete finito i fazzoletti. Poi però, abbracciate la malinconia, salutatela e liberatevene. Vi sentirete più forti che mai, più forti di prima.