Parole del giorno: Il trauma da abbandono quando si finisce un libro.

Non mi piace finire di leggere un libro di giorno. Preferisco leggerne il finale la sera, poco prima di andare a dormire, così almeno avrò tutta la notte per superare il trauma da abbandono dei personaggi che mi hanno fatto compagnia. Chiudo il libro sospirando, accarezzo la copertina e poi sfoglio in fretta le pagine, annusando il profumo che emanano mentre scorrono veloci fra le mie dita. E così saluto la storia, penso alle persone che ho conosciuto, alle cose che ho visto e alle situazioni che ho vissuto. Ripenso alla trama, me la ripeto nella mente e cerco di ricordarmi i dettagli che mi sono piaciuti.

Finire di leggere un libro di giorno, per me, vuol dire non avere abbastanza tempo per assaporarne la fine, per salutare la Elizabeth Bennett della situazione o per augurare come si deve a Bilbo Baggins una vita piena di serenità hobbitiana. Insomma, non arrivo ad abbracciare i personaggi, a salutarli per bene, come farebbe una madre con i figli che partono per chissà dove, consapevole che non li rivedrà per un po’. Finire di leggere un libro di giorno vuol dire che il distacco con essi sarà realmente traumatico: sarà difficile per me dire loro addio (o arrivederci) e ci ripenserò in continuazione durante la giornata avendo la consapevolezza di non averli salutati come meritavano.

Ecco perché quando mi ritrovo verso la fine di un libro cerco sempre di posticipare la fine finché non sono certa che leggerò l’ultimo punto la sera, prima di andare a dormire. Non voglio lasciare soli i personaggi che ho incontrato, ma anzi, voglio portarli con me nella notte e, magari, riuscire a continuare la storia durante i sogni.

Il giorno successivo al termine del libro, a volte, ripenso ai personaggi. Ci penso con un sorriso nostalgico, e mi mancano: avrei voluto stare con loro ancora un po’. Poi però, vedo una copertina lucida osservarmi dal tavolino. Mi guarda, mi fissa, mi fa l’occhiolino. In quel libro c’è qualcosa che inspiegabilmente mi attrae… Mi avvicino e prendo il libro in mano. Lo accarezzo, passo le mie dita fra le pagine. Apro la prima pagina e leggo tutto ciò che è stampato, l’autore, il titolo, l’anno di pubblicazione e il nome dell’editore. La tentazione è troppo forte e non riesco a non arrivare all’inizio della storia che custodisce. E così, comincia una nuova avventura, una nuova esperienza, con nuove persone ad attendermi per raccontarmi le loro vicende e ad insegnarmi ciò che ancora non so.

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